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Per l'uomo che vive nell'era scientifica tutti i problemi culturali, morali, politici possono assumere caratteri profondamente diversi da quelli tradizionali. Sorgono anche nuovi problemi, non sospettati qualche secolo o decennio addietro . Il cittadino di cultura media non specializzata si sente spesso spaesato, disorientato; non sa come farsi un'opinione fondata sulle piccole e grandi decisioni della società. Con questa raccolta di scritti l'autore stimola la riflessione critica su un buon numero di punti salienti. Senza minimamente svalutare l'apporto della cultura umanistica (di qui l'amicizia con Platone) , si vale della sua formazione di scienziato per tentare di raggiungere la verità con mezzi adeguati all'epoca moderna. E dove la verità è dubbia o non raggiungibile preferisce, ancora con atteggiamento scientifico, sospendere il giudizio
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Per l'uomo che vive nell'era scien tifica tutti i problemi culturali, mo rali, politici possono assumere ca ratteri profondamente diversi da quelli tradizionali . Sorgono anche nuovi problemi, non sospettati qualche secolo o decennio addie tro . Il cittadino di cultura media non specializzata si sente spesso spaesato, disorientato; non sa co me farsi un' opinione fondata sulle piccole e grandi decisioni della so cietà. Con questa raccolta di scrit ti l' autore stimola la riflessione cri tica su un buon numero di punti salienti. Senza minimamente sva lutare l' apporto della cultura uma nistica (di qui l' amicizia con Pla tone) , si vale della sua formazione di scienziato per tentare di raggiun gere la verità con mezzi adeguati all'epoca moderna. E dove la veri tà è dubbia o non raggiungibile preferisce, ancora con atteggiamen to scientifico, sospendere il giudi ZIO.
L 'illustrazione in copertina è Cristiano Taraldo di Francia.
di:
L'AMICO DI PLATONE
GIULIANO TORALDO DI FRANCIA
L'AMICO DI PLATONE L'UOMO NELL'ERA SCIENTIFICA
VALLECCHI
EDITORE
© Copyright 1 985 Vallecchi Editore S.p.A. - Firenze
PREMESSA
«Tutta la filosofia si fonda su queste tre cose: che ab biamo lo spirito curioso e gli occhi cattivi; poiché se ave ste occhi migliori di quelli che avete, vedreste bene se le Stelle sono Soli che illuminano altrettanti Mondi, o se non lo sono; se d' altro canto aveste meno curiosità, non vi curereste di sapere di più di quello che si vede, ecco la difficoltà. Ancora, se quello che si vede lo si vedesse bene, sa rebbe sempre qualcosa di conosciuto, ma lo si vede ben diversamente da come è. Cosl i veri Filosofi passano la loro vita a non credere quello che vedono, e a cercare d'indovinare ciò che non vedono, e questa condizione, mi sembra, non è molto da invidiare. Per questo mi fi guro sempre che la N atura sia un grande Spettacolo so migliante a quello dell' Opera. Dal luogo in cui sedete all' Opera voi non vedete il Teatro esattamente come è; le Decorazioni e le Macchine sono state disposte per fare un effetto gradevole, mentre si nascondono alla vostra vista quelle ruote e quei contrappesi che effettuano tutti i movimenti. Voi non vi curate d'indovinare come tut to ciò funziona. Forse non c'è che qualche Macchinista nascosto in Platea, che si preoccupa di un Volo che gli è parso straordinario, e che vuole assolutamente stabi lire come è stato effettuato. Vedete bene che quel mac chinista è fatto proprio come i Filosofi. Ma nel caso dei
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Filosofi quello che aumenta la difficoltà è che nelle Mac chine che la Natura presenta ai nostri occhi le corde so no perfettamente nascoste, tanto che c'è voluto molto per indovinare che cosa causasse i movimenti dell'Uni verso. Infatti immaginatevi tutti i Saggi all'Opera, questi Pitagora, questi Platone, questi Aristotele e tutti colo ro i cui nomi risuonano alle nostre orecchie; supponia mo che essi vedano