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Italy, Centro tecnico di Coverciano, 39p., 2006, Tesi Corso Master 2005/2006, Relatore: Prof. Franco Ferrari
Introduzione Presupposti teorici Smarcamento Caratteristiche dei giocatori in veste offensiva Il 4-4-2 per un gioco offensivo Supporti motivazionali Conclusioni Bibliografia
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SETTORE TECNICO F.I.G.C. CENTRO TECNICO DI COVERCIANO CORSO MASTER 2005/2006
UTILITA’ DEL SISTEMA 4-4-2 E DEI SUPPORTI MOTIVAZIONALI PER LA CREAZIONE DI UN CALCIO OFFENSIVO
Relatore: Prof. Franco Ferrari
Tesi di: Di Costanzo Cuono
INDICE Introduzione
4
Presupposti teorici
6 8
L’importanza della comunicazione
Smarcamento
10 12
La creazione dello spazio
Caratteristiche dei giocatori in veste offensiva
14
Il 4-4-2 per un gioco offensivo
18
Supporti motivazionali
35
Conclusioni
38
Bibliografia
39
2
Legenda Movimento della palla
Movimento giocatore senza palla
Movimento giocatore in possesso palla
Giocatore della propria squadra
Giocatore avversario
A
Allenatore
3
Introduzione Quando giocavo a pallone da bambino mi piaceva andare all’attacco. Il piacere di attaccare era totalizzante fino al punto che ogni gesto che compivo materializzava la mia idea di calcio. Un passaggio smarcante, un cross pennellato o all’inglese eseguito in velocità, uno scambio col compagno, fino a un dribbling secco e un tiro a effetto per cercare l’incrocio dei pali. Col passare degli anni, mano a mano che la razionalità prevale e prende il sopravvento sull’agire istintivo, ho acquistato consapevolezza dell’importanza che ha, ai fini del risultato della partita, contrapporsi all’avversario nella fase di possesso palla e ho sviluppato l’attitudine mentale ad effettuare tutte quelle azioni difensive volte essenzialmente a non subire goal. Così da calciatore professionista ho ricoperto il ruolo di centrocampista con compiti prevalentemente d’interdizione e d’equilibrio prima, e quello di difensore poi. Tuttavia ho sempre creduto che la passione per questo splendido gioco del calcio che porta la domenica tante persone allo stadio, sia dovuta principalmente all’emozione che trasmette una bella azione finalizzata alla ricerca del goal. Questo è il motivo per cui, “appese le scarpe al chiodo” e intrapresa l’attività di allenatore, ho cercato di trasmettere una mentalità offensiva alle squadre che ho avuto la fortuna di allenare. Qualche volta, avendo valutato che le forze in campo risultavano tutte a vantaggio dell’avversario, ho dovuto fare di necessità virtù, privilegiando l’aspetto difensivo a scapito della creazione di superiorità numerica in fase offensiva. Altre volte è la stessa imprevedibilità del calcio e la “sfericità della palla” a non rendere giustizia. Può accadere infatti che una partita tutta votata all’attacco, con un netto divario di azioni goal costruite, calci d’angolo e punizioni a favore, porti a un risultato negativo. 4
È proprio in seguito a una partita di questo tipo, giocata dalla squadra da me allenata nel campionato 2004-05, che decisi, dopo attente riflessioni tattiche, a cambiare registro, consapevole che in quel momento, spendere tante energie correndo il rischio di non essere ripagati dal risultato a causa di una difesa non adeguata a tenere il passo dell’attacco, non pagava. Ecco allora il cambiamento necessario, compatti in difesa e ripartenze con pochi uomini. Un gol e tutti a difendere. Alla fine i risultati mi hanno dato ragione, sebbene questo non sia il calcio che immagino. Immagino la mia squadra che attraverso la ricerca continua di soluzioni offensive prevalga sull’avversario imponendo il proprio gioco. I gi