ALESSANDRO FOGAROLLO
LA CANZONE LUNGA DI JAUFRÉ RUDEL
esigere·edizioni
collana le rose
ALESSANDRO FOGAROLLO
LA CANZONE LUNGA DI JAUFRÉ RUDEL
esigere·edizioni
In ricordo di Don Andrea Gallo e Dino Bichisao
In copertina: “Progetto per una trappola”. Pennarello su carta di Matteo Brusco, 2012 © esigere·edizioni, 2014 via Roma 55/B/1 - 21020 Bregano (Italia)
[email protected] · www.esigere.it Prima edizione cartacea, aprile 2014, ISBN: 978-88-908664-2-5 Nuova edizione eBook/PDF, free-download, gennaio 2014 © Alessandro Fogarollo, 2014-2017. Tutti i diritti riservati. All rights reserved.
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SOMMARIO
Il luogo e il tempo
11
La canzone lunga di Jaufré Rudel I - La caccia del poeta II - I pellegrini di Antiochia
15 27
III - Il viaggio essenziale
35
IV - La contessa di Tripoli
45
Due canzoni di Jaufré Rudel
53
Arte: “Da te voglio essere baciata tutta la notte.” Poeta: “Lo desidero fortemente, anche se mi consumerò le labbra e non avrò più parole.” Arte: “Sì, ma allora il tuo silenzio sarà per una buona causa.” da “I dialoghi tra Arte e Poeta”
“Nulhs hòm no’ ys meravilh de mi s’ieu am sò que no veyrai ja.” “Nessuno si meravigli di me se amo ciò che mai non vedrò.” Jaufré Rudel
Premessa
Il luogo e il tempo
Quando si alza lieve il vento tiepido, portando a sbocciare l’ultima rosa rimasta e conduce il volo delle rondini ballerine sul filo tremante del ramo più alto, viene indicato da un flebile segno di luce il confine tra il giorno e la notte. La terra si illumina di pietre dorate, di vene di rame e di corsi d’acqua, dove schiene scarlatte di pesci guizzanti vanno a nascondersi sotto le anse erbose piegate dal gelo. Tutto si ricopre di fumi violacei del passito di Grecia, versato in luride ciotole dai viaggiatori accampati. Si sentono le nacchere confondere lo schioccare dei baci umidi di miele e le danze impetuose battere la terra, con un passo festoso dietro i tendaggi, tra le corse di bambini dai capelli arruffati. Si odono le fronde dei fichi frusciare e lontano il monotono ripercuotere del mare sulle coste. Sotto il bagliore della luna, sbiancano i mulini sui crinali e le pietre lisce delle gol