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L’Occidente capitalista ha prodotto una nuova forma di schiavitù: l’uomo senza desideri, condannato a conseguire un godimento schiacciato sul consumo compulsivo e perennemente insoddisfatto. Era la tesi di "L’uomo senza inconscio": nel nostro tempo il desiderio rischia l’estinzione. Ma quando diciamo “desiderio” che genere di esperienza evochiamo? Qual è il significato di questa “parola” così fondamentale per la realtà umana? Massimo Recalcati indaga qui un tema chiave della dottrina di Lacan: il desiderio e i suoi enigmi. Come in una galleria di ritratti vengono raffigurati i diversi volti del desiderio umano: il desiderio invidioso, il desiderio di riconoscimento, il desiderio di “niente”, il desiderio angosciante, il desiderio sessuale, il desiderio d’amore, il desiderio di morte, il desiderio dell’analista... Ne scaturisce una sintesi semplice e avvincente, che può essere considerata l’introduzione più efficace e più leggibile al pensiero di Lacan.
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Massimo Recalcati, tra i più noti psicoanalisti italiani, indaga un tema chiave della dottrina di Lacan: il desiderio e i suoi enigmi. Come in una galleria di ritratti vengono raffigurati i diversi volti del desiderio umano: il desiderio invidioso, il desiderio di riconoscimento, il desiderio di desiderio, il desiderio angosciante, il desiderio sessuale, il desiderio di morte, il desiderio d’amore. Ne scaturisce una sintesi semplice e avvincente, che può essere considerata l’introduzione più efficace e più leggibile al pensiero di Lacan. Massimo Recalcati Ritratti del desiderio Raffaello Cortina Editore www.raffaellocortina.it ISBN 978-88-6030-609-8 © 2012 Raffaello Cortina Editore Milano, via Rossini 4 Indice Introduzione Parte Prima – Galleria del desiderio Ritratti del desiderio L’esperienza del desiderio Il desiderio invidioso Il desiderio dell’Altro Il desiderio e l’angoscia Il desiderio di niente Il desiderio di godere Il desiderio dell’Altrove Il desiderio sessuale Il desiderio amoroso Il desiderio puro o il desiderio di morte Il desiderio dell’analista Parte Seconda – Il mio Lacan Breve ritratto di Jacques Lacan I paradossi del desiderio Il mio incontro con Lacan Non cedere sul proprio desiderio Tacere l’amore Leggere Lacan Desiderio e godimento A Jacques Lacan, mon a-mur È così evidente che gli ipnotizzatori, o semplicemente quelli che si sono interessati all’ipnosi, sanno bene che nessuna suggestione, per quanto riuscita, si impossessa totalmente del soggetto. Poniamo qui la questione – che cosa resiste? Ciò che resiste è il desiderio […] è essenzialmente il desiderio di avere il proprio desiderio. JACQUES LACAN, Il Seminario. Libro V. Le formazioni dell’inconscio Introduzione In questo libro ho immaginato di percorrere una galleria di ritratti del desiderio composti dai modi principali con i quali Jacques Lacan ne ha definito l’esperienza. Per ciascuno di questi ritratti ho proposto una sosta e un commento concepito per essere accessibile anche ai non conoscitori della psicoanalisi e dell’opera di Lacan. Il lettore spero potrà apprezzare la ricchezza di questa strana galleria e farsi almeno un’idea del peso tutto particolare che la psicoanalisi assegna alla parola “desiderio”. Ho ritenuto urgente la pubblicazione di questo libro non solo per omaggiare Lacan a trent’anni dalla sua scomparsa, ma per ribadire l’importanza di non lasciare cadere la sua lezione sul desiderio che trovo di grande attualità non solo per la psicoanalisi, ma per intendere la cifra antropologica e sociale più generale del nostro tempo. In L’uomo senza inconscio1 avevo proposto una lettura psicoanalitica di questa cifra – della quale fece uso abbondante il rapporto del Censis del 20102 – fondata sull’idea che una nuova malattia si fosse diffusa, sotto una miriade di spoglie, in Occidente. Ho chiamato questa nuova m