I Tabù Del Mondo. Figure E Miti Del Senso Del Limite E Della Sua Violazione

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E-Book Overview

In un'analisi lucida e appassionata, Recalcati ci dice che dobbiamo distinguere due versioni del tabú: «da una parte la sua forma semplicemente ideologico-superstiziosa; il tabú come luogo di restringimento e oppressione della vita. Dall'altra una forma del tabú come ammonimento e indice simbolico - memoria della Legge della parola -, segno che la vita non ci appartiene mai come una semplice presenza di cui siamo proprietari, ma è qualcosa che porta con sé la cifra - trascendente e impossibile da svelare - del mistero». Il nostro tempo sembra aver dissolto ogni confine, compresi quelli stabiliti dai tabú. Non esiste piú un limite che non sia possibile valicare. La trasgressione è divenuta un obbligo che non implica alcun sentimento di violazione. La disinibizione diffusa ha preso il posto della reverenza passiva e sacrificale di fronte alle nostre vecchie credenze. Ma i tabú devono semplicemente essere smantellati dalla nuova ragione libertina che caratterizza il nostro tempo oppure conviene provare a ripensarli criticamente senza nutrire alcuna nostalgia per il passato? Ci sono parole chiave come preghiera, lavoro, desiderio, colpa, eutanasia, famiglia, che sono state in modi diversi associate ai tabú e che esigono oggi di essere riattraversate criticamente. Vi sono anche figure mitologiche, storiche o letterarie che sono divenute crocevia essenziali della nostra storia individuale e collettiva e che ci spingono a incontrare in modo nuovo lo spigolo duro del tabú: Ulisse, Antigone, Edipo, Medea, Amleto, Isacco, Don Giovanni, Caino. Dal riferimento a grandi autori dell'Occidente - da Platone a Hegel, da Dostoevskij a Sartre, da Freud a Lacan, da Marx a Calvino, da Molière a Beckett - cosí come nelle miserie della nostra vita quotidiana, Recalcati rintraccia la sparizione del tabú e l'apparizione delle sue nuove maschere.

E-Book Content

Massimo Recalcati I tabú del mondo Figure e miti del senso del limite e della sua violazione Una nota introduttiva Questo libro interroga, attraverso la figura del tabú, l’esperienza del limite e la spinta al suo trascendimento come due motivi egualmente fondamentali della realtà umana. Il tabú non segnala forse un luogo inaccessibile, inviolabile, dove non è possibile, per nessun essere umano, transitare e, al tempo stesso, la passione irresistibile per la sua violazione? Non è forse l’esistenza del tabú e la spinta alla sua trasgressione una dialettica irrisolta − descritta da Paolo di Tarso nell’Epistola ai Romani − che definisce propriamente la vita in quanto umana? Non esiste, infatti, esperienza del tabú – della Legge e della sua trasgressione – nel mondo animale. Infrangere i tabú non è solo l’ambizione della perversione ordinaria del desiderio umano, ma è anche quella della scienza. Il tabú può confondersi infatti col pregiudizio e, in questo caso, lo scardinamento del tabú è un passo indispensabile per consentire la ricerca della verità. L’Illuminismo non è forse stata l’esperienza dall’uscita dell’uomo dalla caverna dei tabú oscurantisti delle società religiose? Questo libro interroga anche il nostro tempo fornendone un ritratto ampio. Non siamo nell’epoca del declino irreversibile di ogni forma di tabú? Ma se non esiste nessun tempo che, come il nostro, sembra aver dissolto l’ombra repressiva dei tabú e dei limiti che essi introducono nel campo della vita umana, il rischio che si affaccia in modo inedito non è quello di trasfigurare questa dissoluzione in un nuovo spazio antropologico nel quale ogni forma dell’esperienza del limite è vissuta come una indebita repressione e contrazione della vita? Non è il nostro tempo, un tempo che si vorrebbe libero dalla Legge? Libero da ogni forma – superstiziosa – di tabú? Insomma, il passo libertario inaugurale dell’Illuminismo non si è rovesciato nel suo contrario, come hanno indicato bene a suo tempo Horkheimer e Adorno i