E-Book Overview
Abbiamo di fronte cinque sfide da cui dipende il futuro dell’umanità: ambientale, tecnologica, economica, geopolitica e democratica. Sfide a cui si aggiunge, per noi italiani, quella rappresentata dal futuro sempre più incerto del nostro paese. Su quali principi dovrebbe basarsi l’università per aiutare la società ad affrontare questi problemi? Più in generale, cosa potrebbe fare per le persone e la conoscenza? Quali metodi, quali aspetti è bene che restino invariati, e quali potrebbero invece beneficiare della rivoluzione digitale? Dopo oltre vent’anni focalizzati sugli aspetti economici della missione dell’università, è ora di riscoprirne le radici umaniste e di portarle nel ventunesimo secolo. Juan Carlos De Martin propone un’idea di università pensata per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro paese, in particolare per i ragazzi e le ragazze nati all’inizio del millennio. Book published under a Creative Commons BY-NC-SA license.
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Università futura Tra democrazia e bit Juan Carlos De Martin Juan Carlos De Martin Università futura Tra democrazia e bit Coordinamento produttivo: Enrico Casadei Copertina: Asintoto Immagine di copertina: Edward Carlile / Getty images ISBN 978-88-7578-430-0 © 2017 Juan Carlos De Martin Quest’opera è utilizzabile secondo i termini della licenza Creative Commons Per visionare il testo della licenza visita http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0 codiceedizioni.it facebook.com/in.codice twitter.com/codice_codice instagram.com/codice_codice A Charles Nesson e Angelo Raffaele Meo Indice x Introduzione Capitolo 1 3 Le sei sfide del ventunesimo secolo Introduzione, 3; La sfida democratica, 8; La sfida ambienta le, 15; La sfida tecnologica, 23; La sfida economica, 29; La sfida geopolitica, 35; La sfida italiana, 38; Quale università per le sei sfide?, 43 Capitolo 2 47 L’università oggi Quarant’anni di cambiamenti, 47; Come sta l’università italiana?, 63; Conclusioni, 78 Capitolo 3 81 Un’idea di università Introduzione, 81; L’università per lo studente, 85; L’universi tà per il sapere, 113; L’università per la società democratica, 129 Capitolo 4 1 49 Le persone dell’università Introduzione, 149; Lo studente, 151; Lo studente di dottora to, 158; Il professore, 162; I professori ai vertici dell’università, 170; La comunità accademica estesa, 174 Capitolo 5 1 81 Università futura Introduzione, 181; Quale università, 182; Sull’università fisica, 214; Sull’università digitale, 218 25 Conclusioni 2 2 29 Ringraziamenti 2 33 Indice dei nomi Introduzione L’università italiana è nata quasi mille anni fa, finalizzata all’acquisizione di capacità professionali. Si parla in tal senso di un’università vocazionale, che ha puntato inizialmente a formare soprattutto giuristi per il papato, l’impero e le libere città. In seguito ha formato anche medici, ingegneri e architetti, in un rapporto variabile e non di rado tormentato con i relativi ordini professionali. Per secoli, dunque, l’università – oltre ad assicurare il ricambio generazionale degli stessi professori universitari – ha formato un’élite che è andata a popolare le professioni liberali e, soprattutto a partire dal Settecento, l’amministrazione dello Stato. Con l’avvento dell’università di massa, nella seconda parte del Novecento, l’università italiana è passata più genericamente a preparare i giovani per il mondo lavorativo, un momento di transizione tra l’adolescenza e la prima età adulta che ha interessato una percentuale importante dei giovani tra i diciannove e i ventiquattro anni. Questa tradizione vocazionale sembra data per scontata da molti: il fine dell’università è preparare al lavoro. Un lavoro qualificato, si spera, o comunque almeno un lavoro – esito tutt’altro che scontato in questi a