La Storia

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A literary gem about the brutality of WW2

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La storia Elsa Morante La Biblioteca di Repubblica NOVECENTO 37 LA STORIA Elsa Morante Edizione speciale per la Repubblica Pubblicato su licenza della Giulio Einaudi editore SpA © 1974 e 1995 Elsa Morante e Giulio Einaudi editore SpA, Torino © 2002 BIBLIOTEX, S.L., Barcellona, per questa edizione © Mediasat Group/Euromeeting Italiana ISBN 84-8130-534-0 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA - Divisione la Repubblica Supplemento al numero odierno de la Repubblica Non c'è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte. (Un sopravvissuto di Hiroscima) … hai nascosto queste cose ai dotti e ai savi e le hai rivelate ai piccoli… … perché così a te piacque. LUCA X-21 Por el analfabeto a quien escribo 1 1 Il verso, qui posto come dedica, è da una poesia di Cesar Vallejo. …19** «… di procurarmi un catalogo, un opuscolo, perché quaggiù, madre mia, non arrivano le novità del gran mondo…» (dalle Lettere Siberiane) …..1900-1905 Le ultime scoperte scientifiche sulla struttura della materia segnano l'inizio del secolo atomico. 1906-1913 Non troppe novità, nel gran mondo. Come già tutti i secoli e millennii che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: agli uni il potere, e agli altri la servitù. E su questo si fondano, conformi, sia l'ordine interno delle società (dominate attualmente dai «Poteri» detti capitalistici) sia quello esterno internazionale (detto imperialismo) dominato da alcuni Stati detti «Potenze», le quali praticamente si dividono l'intera superficie terrestre in rispettive proprietà, o Imperi. Fra loro, ultima arrivata è l'Italia, che aspira al rango di Grande Potenza, e per meritarselo s'è già impadronita con le armi di alcuni paesi stranieri — di lei meno potenti — costituendosi una piccola proprietà coloniale, ma non ancora un Impero. Pur sempre fra loro in concorrenza minacciosa e armata, le Potenze volta a volta si associano in blocchi, per comune difesa dei loro propri interessi (che vanno intesi, all'interno, per gli interessi dei «poteri». Agli altri, i soggetti alla servitù, che non partecipano agli utili ma che tuttavia servono, tali interessi vengono presentati in termini di astrazioni ideali, varianti col variare della pratica pubblicitaria. In questi primi decenni del secolo, il termine preferito è patria). Attualmente, il massimo potere, in Europa, è conteso fra due blocchi: la Triplice Intesa, di Francia, Inghilterra, e Russia degli Zar; e la Triplice Alleanza, di Germania, Austria-Ungheria, e Italia. (L'Italia passerà poi all'Intesa). Al centro di tutti i movimenti sociali e politici stanno le grandi industrie, promosse, ormai da tempo, col loro enorme e crescente sviluppo, ai sistemi delle industrie di massa (che riducono l'operaio «a un semplice accessorio della macchina»). Per le loro funzioni e i loro consumi, le industrie hanno bisogno di masse, e viceversa. E siccome il lavoro dell'industria è sempre al servizio di Poteri e Potenze, fra i suoi prodotti il primo posto, necessariamente, spetta alle armi (corsa agli armamenti) le quali, in base all'economia dei consumi di massa, trovano il loro sbocco nella guerra di massa. 1914 Scoppio della Prima Guerra Mondiale, fra i due blocchi contrapposti di Potenze, a cui si aggregano successivamente altri alleati o satelliti. Entrano in azione i prodotti nuovi (o perfezionati) dell'industria degli armamenti, fra i quali i carri armati e i gas. 1915-1917 Contro le maggioranze del paese che si oppongono alla guerra (e vengono perciò dette disfattiste) prevalgono il re, i nazionalisti e i vari poteri interessati, con l'entrata in guerra dell'Italia — a fianco dell'Intesa. Fra gli altri, si schiera poi con l'Inte
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