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Attività di Gianni Toppetti e Lucia Peritore
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"I Falconieri del Grifone", paladini della tradizione dal cuore d'oro
Il regno animale è un mondo immenso, fantastico a tratti sconosciuto, ma da sempre capace di attirare la nostra attenzione o imprigionare la nostra curiosità. Alcune specie più di altre, resistendo al corso dei secoli, si sono aggiudicate un posto incontrastato sul podio della natura. Senza ombra di dubbio questo posto di eccellenza è riservata al mondo dei rapaci diurni e notturni, che ritroviamo all’apice della catena alimentare. Dalla notte dei tempi, questi fantastici uccelli, gladiatori dei cieli, infallibili cacciatori e ineguagliabili nel volo, anche se diversi fra di loro per morfologia e tecnica di caccia, con voli spettacolari o silenziose picchiate rapiscono da sempre la fantasia dell’uomo in un gioco tra sogno e realtà.
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I falchi, attori di spicco del Medioevo e del Rinascimento, sono stati fonte di studi e di innumerevoli trattati quali specchi di nobiltà e immagine di uno status symbol che si perderà nel XVIII secolo. Molte persone seguendo però false informazioni, hanno creato nei confronti dei rapaci, un’immagine falsa e negativa. Si narra di aquile rapitrici di bimbi nelle culle, o di falchi che in natura, tentano di aggredire le persone con l’intento di accecarle, ma sicuramente le leggende più negative riguardano i rapaci notturni, da secoli vittime di inutili discriminazioni e persecuzioni perché associati da sempre al male, al mondo dell’occulto e dell’ignoto. In Italia ancora oggi è viva la superstizione, che colpevolizza la civetta quale portatrice di morte e sventura: maldicenze generate da una vo-
calizzazione definita ed interpretata come un canto nefasto. Superstizioni, negative leggende, frutti della più nera ignoranza e ideologie errate che dovrebbero essere cancellate per sempre e non macchiare o colpevolizzare specie di animali che con la loro presenza e con il loro operato, contribuiscono a mantenere un equilibrio naturale dell’ecosistema. I rapaci diurni e notturni non sono animali aggressivi e non attaccano l’essere umano, a meno che non si sentano minacciati nel loro ambiente naturale o seguano l’istinto a protezione del nido, ma questa reazione è presente anche nell’essere umano e in altre specie animali. Dopo un periodo di adeguato addestramento, questi animali si affezionano all’uomo e la complicità che si crea assume aspetti indefiniti. Durante le nostre uscite in molti ci chiedono come e se sia possibile acquistare e detenere un rapace e a tutti rispondiamo in egual modo: in Italia non esiste alcuna legge che vieta la detenzione di un rapace, purché sia nato in cattività e accompagnato da un regolare documento che ne certifichi la provenienza e soprattutto che dimostri che l’esemplare non è di cattura. Rimango comunque dell’idea, che
prima di acquistare un rapace diurno o notturno si debbano avere quelle nozioni basilari, indispensabili ed importanti per la corretta gestione del volatile: - i rapaci sono esclusivamente carnivori e di conseguenza la loro alimentazione deve essere studiata con cura, a seconda del soggetto e delle sue naturali esigenze. - tutti gli esemplari hanno la necessità e il diritto di volare per esprimere al meglio la loro natura e a seguito di ciò ed essendo nati in cattività, devono essere addestrati in modo idoneo. Altro aspetto fondamentale è la valutazione dell’acquisto perché un rapace diurno o notturno, salvo imprevisti di percorso, vi impegnerà nel tempo, in una convivenza che varierà dai dieci ai trent’anni. Il percorso da seguire non deve solo essere teorico, ma accompagnato inizialmente dalla presenza e dai consigli di esperti in materia, che vi aiutino a crescere e superare gli ostacoli, per garantire al vostro amico alato, una vita sana e duratura. Tutti gli animali, non devono essere considerati come o