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J. F. Lehmann, Monaco - Berlino, 1939. - 70 p.
Клаус Л. Ф. Нордическая душа. Введение в расологию души (на итал. яз.)Indice Introduzione Capire e non capire L'anima e il suo mondo L'incedere nel mondo I limiti della comprensione Due nature diverse: l'uomo della prestazione e l'uomo dell'esonero (nordico ed estide) Anima e paesaggio: terre nordiche e terre mediterranee La separazione quale campo di percezione e bersaglio La societa nordica Destino e solitudine Nordico e falico: germanico Nordico e mediterraneo: romanico e forestiero L'anima estide e la sua contraffazione La dicesione nordica Le illustrazioni Postfazione
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L'ANIMA NORDICA (introduzione allo studio dell'anima delle razze) di LUDWIG FERDINAND CLAUSS
Con 40 illustrazioni tratte da fotografie dell'autore Settima edizione, riveduta e ampliata 31º - 36º migliaio Editrice di J. F. Lehmann, Monaco/Berlino, 1939
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INTRODUZIONE Il libro che ora presentiamo per la prima volta in lingua italiana, è certamente uno dei più importanti testi di razziologìa apparsi in Europa nella prima metà del novecento. Lo stesso Guenther ne raccomandava caldamente la lettura e la diffusione. L’Autore L.F.Clauss fu infatti studioso di grande sensibilità e capacità intellettuali. Apprezzato molto dallo stesso J.Evola con il quale iniziò anche una collaborazione allorchè il fascismo, in un raro momento di serietà, del resto subito dileguato, comprendendo finalmente (dopo circa vent’anni!) il significato del tutto centrale della razza come solo e vero atto rivoluzionario, quindi come la vera “anima” del fascismo stesso, e unica forza in grado di contrapporsi al desolante egualitarismo demoliberale e marxista, lo incaricò di dare il giusto rilievo al problema. Ma tutto ciò, come si è detto durò solo lo spazio di un mattino e il “duce”, ben manipolato dai suoi “confessori” gesuiti, dopo aver incaricato ufficialmente lo stesso Evola per quel compito lo sconfessò immediatamente. Ma il dato significativo, l’unico che a noi interessa in questa sede, consiste nel fatto che il filosofo italiano, per la collaborazione, si rivolse proprio a Clauss, e non a Guenther nè tantomeno ad altri autori, questo perchè in Clauss egli ammirava la grande capacità di aver saputo elevare la scienza della razza dalla dimensione “elementare” somatica (Guenther), a quella ben superiore dell’Anima (psychè), mantenendo poi per sè l’ulteriore orizzonte della pura spiritualità (Nous), in modo da dare al tema razziale, oggi più che mai centrale per la stessa sopravvivenza dell’Europa (da qui anche l’attualità “inquietante” del fascismo” stesso), tutte le dimensioni dell’organismo secondo la tripartizione Indoeuropea. Da questo fatto risulta anche l’ordine degli Autori che si dovrebbe seguire per uno studio completo dell’argomento “razza”. Un ordine (Soma, Psichè, Nous; ovvero: Guenther, Clauss, Evola) che prevede l’ascesa del lettore stesso verso la conoscenza di una natura umana integralmente considerata. Nel suo “Il mito del sangue”, sintesi di tutte le maggiori tendenze razziologiche, trattando della posizione di L.F. Clauss Evola scriveva il seguente brano, che qui riportiamo e che vale anche come introduzione: “Clauss vuole elevare la teoria della razza dal livello di una scienza “medico-fisiologica” a quello di una scienza filosofica sui generis: egli non si accontenta delle varie caratteristiche fisiche e psicologiche ereditarie, ma vuol penetrare nell’essenza spirituale delle varie razze, nell’idea che a ciascuna di esse corrisponde in senso platonico, cioè nel senso di un principio spirituale che forma la razza secondo la propria imagine. A tale formazione cosrrisponde una legge di vita ben determinata per ogni caso, cioè per ogni razza: corrisponde dunque uno stile, un particolare modo