Lepoca Delle Passioni Tristi

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E-Book Overview

I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.

E-Book Content

Miguel Benasayag Gerard Schmit L’EPOCA DELLE PASSIONI TRISTI Saggi Universale Economica Feltrinelli In copertina: Charles Peterson, Audience (particolare), Barcelona 1996. ISBN 978-88-07-81875-2 Breve dichiarazione di intenti “L’ascolto…” è la formula magica, l’apriti Sesamo!” del nostro lavoro quotidiano in psichiatria. La parola come unico metodo terapeutico? No, ne esistono molti altri: forme di mediazione di diverso tipo, cure individuali e di gruppo, lavoro nelle e con le istituzioni, e perfino, talvolta, l’uso di farmaci. Ma, nel campo della psichiatria infantile e dell’adolescenza, il lavoro rimane centrato sulla parola e sull’ascolto. La relazione con il paziente è innanzitutto “psicoterapeutica”, in un’accezione ampia del termine. Oggi, due veterani dell’ascolto prendono la parola e chiedono a loro volta che li si ascolti. Il lettore potrà domandarci: “Allora, che c’è di nuovo, dottore, nella vostra specialità?”. Concedeteci un po’ di attenzione, ma tranquillizzatevi: non pretendiamo di avere le risposte alle molteplici domande che vengono rivolte ogni giorno ai professionisti dei centri di consulenza psichiatrica o dei centri medico-psicopedagogici. Il nostro obiettivo è un altro: cercare di comprendere i nuovi problemi con cui siamo posti a confronto nel corso del nostro lavoro, e quelli che le famiglie che ci consultano devono affrontare e vivere. Comprendere i problemi e proporre qualche spunto di riflessione. Nuove forme di sofferenza psichica? Nella prima parte di questo lavoro desideriamo riflettere sull’aumento, che constatiamo ogni giorno, delle richieste di aiuto rivolte ai nostri servizi dalle famiglie, dalle istituzioni, dagli individui, in breve, dall’insieme della società. E più in generale sul fatto che, a nostro avviso, questa evoluzione è una testimonianza dell’innegabile tristezza che attraversa la società attuale. È vero che siamo, in un certo senso, gli specialisti della crisi. Nei nostri servizi non si viene a parlare con un “dottore della vita affettiva” e meno ancora con un “dottore della felicità”, ma con qualcuno che possiede certe tecniche di base e che è supposto sapere (così si immagina volentieri il clinico dell’ascolto). Da qualche tempo a questa parte, però, è in atto un cambiamento che costringe a porsi alcuni interrogativi. Siamo di fronte probabilmente a un fenomeno di tipo nuovo, non riducibile all’evoluzione quantitativa delle domande di aiuto. Se è vero infatti che oggi l’affluenza supera di gran lunga la capacità di risposta delle nostre istituzioni, ci pare di poter individuare innanzitutto un vero e proprio cambiamento qualitativo, di cogliere un malessere che siamo impreparati ad affrontare non solo per la sua ampiezza, ma forse soprattutto per il suo contenuto. Nei nostri servizi, siamo normalmente chiamati ad ascoltare, accogliere e trattare la sofferenza psichica dei giovani e delle famiglie che ci consultano. Al tempo stesso, è evidente che nel corso della storia le forme stesse del malessere, della sofferenza e del suo oggetto, evolvono e mutano. È ciò che ac