Libido E Carattere

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"Il modo tradizionale di considerare la formazione del carattere non getta sufficiente luce sulle fonti di tutto il processo di sviluppo. A differenza di queste concezioni, la psicoanalisi, sulla base della ricerca empirica, dimostra le strette relazioni della formazione del carattere con lo sviluppo psicosessuale del bambino, in particolare con gli stadi di organizzazione della libido e con lo sviluppo delle relazioni oggettuali libidiche". Prefazione di Giorgio Meneguz.

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Presentazione «Il modo tradizionale di considerare la formazione del carattere non getta sufficiente luce sulle fonti di tutto il processo di sviluppo. A differenza di queste concezioni, la psicoanalisi, sulla base della ricerca empirica, dimostra le strette relazioni della formazione del carattere con lo sviluppo psicosessuale del bambino, in particolare con gli stadi di organizzazione della libido e con lo sviluppo delle relazioni oggettuali libidiche». Biblioteca Bollati Boringhieri 211 Titoli originali Untersuchungen über die früheste prägenitale Entwicklungsstufe der Libido Versuch einer Entwicklungsgeschichte der Libido auf Grund der Psychoanalyse seelischer Störungen Psychoanalytische Studien zur Charakterbildung I testi qui raccolti sono tratti da Opere di Karl Abraham, a cura di Johannes Cremerius, 2 voll., Boringhieri, Torino 1975 © 2012 Bollati Boringhieri editore Torino, corso Vittorio Emanuele II, 86 Gruppo editoriale Mauri Spagnol ISBN 978-88-339-7129-2 Schema grafico della copertina di Pierluigi Cerri www.bollatiboringhieri.it Prima edizione digitale marzo 2012 Quest’opera è protetta dalla Legge sul diritto d’autore. È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata Prefazione Come tutti i principali scritti di Abraham, i testi qui presentati nascono sotto il segno di una peculiare compenetrazione tra elaborazione teorica e pratica clinica. In effetti Abraham, custode fedele e intransigente – ma mai dogmatico o, peggio, pontificale – dell’ortodossia freudiana, versa all’interno del campo psicoanalitico classico, di cui pure accetta senza riserve i principi fondamentali, uno stringente rigore metodologico e una soda vena empirica, maturati attraverso gli anni di ricerca in laboratorio e una lunga esperienza psichiatrica. Esemplari, in questo senso, i primi due saggi di questa raccolta che, insieme a un terzo non incluso,1 costituiscono una trilogia di studi sulla depressione e la ciclotimia, condotti da Abraham tra il 1910 e il 1924: Ricerche sul primissimo stadio evolutivo pregenitale della libido, pubblicato nel 1916 ma abbozzato probabilmente già nel 1913, e Tentativo di una storia evolutiva della libido sulla base della psicoanalisi dei disturbi psichici, pubblicato nel 1924 a partire da materiali in parte presentati già nel 1922-23. Si tratta di scritti ancora oggi memorabili, che, si può ben dire, fondano la clinica psicoanalitica della psicosi maniaco-depressiva. Secondo Abraham tale patologia originerebbe essenzialmente da un eccesso ereditario e costituzionale di pulsione orale, da una fissazione al primo periodo dello sviluppo, e da ferite profonde al narcisismo infantile causate da dolorose delusioni affettive, traumi verificatisi prima del tramonto del complesso edipico e ripetutisi in momenti successivi nella vita del malato. La vulnerabilità alle ferite narcisistiche, l’inclinazione alla dipendenza infantile e il difetto di autostima pongono l’adulto in una condizione di fragilità rispetto alla possibilità che si riattivi in lui la nevrosi infantile, in questo caso la malattia depressiva. Il nucleo essenziale di quest’ultima sarebbe costituito da una regressione alla fase orale cannibalesca – possessiva e spietatamente distruttiva – imperniata su un conflitto molto intenso di sentimenti ambivalenti verso un oggetto amato e perduto. Agli attacchi contro l’oggetto perduto intr